giovedì 10 gennaio 2013

Incontro PDNP


Cari Amici la riunione sul dopoprimarie per i parlamentari è convocata per venerdì 18 gennaio ore 21 presso la sede PD di Monselice di Via Garibaldi.
con il seguente odg:

analisi del voto 
- obiettivi futuri per un percorso che continua
- richieste di dimissioni dei componenti della segreteria provinciale ed eventuali sostituzioni
- costituzione di uno snello coordinamento provinciale del gruppo 
- varie

La riunione è aperta a tutti coloro che hanno votato e sostenuto la nostra proposta.

Un caro saluto

Francesco Corso 

mercoledì 2 gennaio 2013

Intervento Francesco

Cari Amici Vi scrivo per dirvi innanzitutto GRAZIE.

Riconosco la sconfitta, la mia sconfitta. Una sconfitta dovuta a tutta una serie di ragioni che cercheremo di capire insieme in una riunione che faremo la prossima settimana, nella quale discuteremo delle dimissioni e sostituzioni in Segreteria Provinciale (non solo di Nicoletta). Parlo di sostituzioni perchè credo che non dobbiamo mollare e che serva immettere negli organismi dirigenti nuove forze per continuare l'impegno  per tutti coloro che credono ancora che un altro PD sia possibile.



Una sconfitta data dai numeri. Prevedevamo 2000 preferenze ne sono arrivate 1700.

L'apporto della città è stato modesto, ma soprattutto appare "poco gratificante" l'alleanza con la Pasquato che a Noventa Padovana ci ha portato una miseria : 14 preferenze (!!), esattamente metà di quelle ottenute nel suo Comune da Piva. Di contro nella nostra area (Baone, Monselicense e Colli) abbiamo veicolato a suo favore quasi 300 preferenze. La serietà, l'impegno che abbiamo messo nei sui confronti non è stato assolutamente ripagato nemmeno parzialmente.



Una sconfitta data dal mancato rispetto delle regole. Fino al  penultimo giorno precedente la scadenza per la consegna delle firme per le candidature Piva non aveva ottenuto la deroga. Dei tre Sindaci che avevano chiesto la deroga era quello che aveva oggettivamente meno possibilità di ottenerla poichè a differenza degli altri due Sindaci il suo mandato scadeva nel 2016 e quindi condannava il suo comune ad elezioni anticipate. Il fatto che solo lui sia stato ripescato la dice lunga sul rispetto delle regole scritte che il PD si è dato. Il suo ripescaggio ci ha danneggiato tantissimo soprattutto nella zona dell'Estense ma anche in Città. Poichè è riuscito ad intercettare una parte del voto territoriale, una parte del voto renziano e grande parte della componente ex DC (Giaretta, Frigo, Ossari).

Se poi le regole non valgono per Piva non dovevano valere nemmeno per gli altri due Sindaci di Comuni sopra i 5000 abitanti.

Ci ha danneggiato anche l'esclusione di Gastaldon e Marcon. Pensate soprattutto al primo che è anche coordinatore della cintura padovana e alla preparazione che aveva messo in campo per questo appuntamento. La sua presenza nella competizione avrebbe sicuramente drenato in tutti i Comuni della cintura consensi a Naccarato e a Piva. Probabilmente è anche questo il motivo della loro esclusione.



Non avevamo "padrini" ed "eserciti" alle spalle (questo per me è ancora un risvolto positivo) e quindi  l'orientamento al voto nella decina di giorni a disposizione per la campagna elettorale era basato unicamente sulle forze dei pochi volontari che si sono impegnati allo spasimo (li ringrazio tutti indistintamente. So come dice bene Paolo e Maria quanto costi lavorare in queste condizioni). Sapevamo che come dice Nicoletta era in atto all'interno del PD il riformarsi del vecchio DS con l'accordo Naccarato-Ruzzante e della vecchia Margherita-DC su Piva (ex DC) con il sostegno di Giaretta-Frigo-Ossari. Pur sapendo che rischiavamo di essere stritolati ho dato la mia disponibilità a candidarmi per non inchinarci nè ai  DS, nè alla nuova DC ma per rappresentare quella parte di partito che si riconosce soltanto nel PD (il Partito Nuovo!) perchè ci si sente semplicemente soltanto democratici.

E mentre noi siamo arrivati all'appuntamento frantumati dalle primarie nazionali gli altri invece avevano già le loro macchine da guerra "oliate" e con a bordo una parte di quelli che avevano pubblicamente sostenuto, votato ed approvato solo poche settimane prima la nostra candidatura. Insomma una parte del nostro gruppo non ha mantenuto la parola data e ce la siamo ritrovata addirittura contro.



Il poco tempo e quindi l'improvvisazione ci hanno giocato contro. In queste cose bisogna essere davvero organizzati e pronti e dedicare tutte le energie all'obiettivo non tanto di portarmi in Parlamento ma di spezzare l'asse che governa nella nostra provincia il PD ed inaugurare una stagione nuova in Via Beato Pellegrino. Il poco tempo a disposizione ha impedito anche lo svilupparsi di ragionamenti politici che potevano anche cambiare gli scenari che invece abbiamo visto. Mi riferisco ad un possibile dialogo con Piron che si è candidato un quarto d'ora prima della chiusura delle candidature.



In questa situazione abbiamo fatto il possibile rappresentando quella parte di Partito che si sente autenticamente democratica ed ottenendo 1700 voti nonostante i voltafaccia, le regole non rispettate,  i tiket a senso unico. A questo proposito vanno citati alcuni risultati straordinari : Monselice, Pozzonovo, Boara Pisani, Pernumia, Anguillara, Teolo, Vò, Battaglia, Baone, ed altri che anche se meno eclatanti sono importanti per affermare una presenza non solo nella Bassa ma nella Cintura e nell'alta..

Io ci ho messo la faccia e quindi abbandonerò anch'io la segreteria provinciale, ma dopo che ci avremo ragionato insieme nei prossimi giorni.

Perchè riconosco la sconfitta, la mia sconfitta ma non voglio mollare e vorrei che questo gruppo (rifondato, ridefinito e allargato)  opportunamente depurato  da chi ha fatto altre scelte (nonostante le promesse) e da chi vuole guardare altrove continui a rappresentare la speranza di realizzare davvero un Partito Nuovo, un partito che non si riconosce nè nel renziano e ripescato Piva, nè in Naccarato.



Un caro saluto ed un grande grazie a tutti

Intervento Paolo


Cari amici, intanto auguri di cuore a tutti. Le parole di Maria e di Nicoletta hanno messo in moto, anche per quanto mi riguarda, un dialogo che dall'avvio delle primarie si era spento, anche se lo fosse per l'ultimo saluto e, per chi vi scrive, l'ultima riflessione.

Penso che valga la pena dirvi che anch'io, in questo periodo, a livello praticamente individuale, mi sono rimesso in gioco attraverso il mio circolo che da un bel po' avevo deciso di ignorare per quelle stesse ragioni per cui avevo scelto la prospettiva di PDNP e attraverso l'alternativa di Laura Puppato per le stesse ragioni che ha richiamato Nicoletta. E anche per queste strade ho incontrato piccole minoranze che mi hanno dato conforto e la possibilità di recuperare quegli ideali o illusioni in me instancabilmente ricorrenti. Piccole minoranze nel piccolo giro del circolo che tali sono rimaste in quello globale del Paese. Poi é venuto il turno delle parlamentarie e l'appuntamento alla chiamata di Francesco. Ho risposto anche ad essa e nel grande deserto per lui di popolarità nell'area cittadina ho mandato segnali a tutti gli amici senza tessera che mi ascoltano e ho dato il mio contributo per mail e telefono. Le 21 preferenze raccolte nel mio seggio e qualche altra in giro nella città credo che siano la modesta messe da attribuire a questo mio lavoro individuale e solitario.

Quanto é successo, e su cui si é aperta la discussione, per me é stato la replica di quanto ho sperimentato quarantanni fa all'interno di un'altra minoranza di 'entusiasti' convinti che si doveva cambiare i metodi e i volti dei protagonisti della politica. Sgretolare i giochi furbastri e cinici del potere senza ignorare che era l'unica strada per richiamare interesse e credibilità sull'impegno politico. Anche in quella circostanza alla liquidazione delle minoranze ha corrisposto il trionfo delle maggioranze, che fu però di breve durata, ma per me volle dire un lungo distacco dalla politica attiva. Ora penso che sarà per me definitivo. E' stata una scommessa durata sei-sette anni offerta a quelli che, prima vincenti, erano divenuti perdenti nell'illusione che l'esperienza fosse servita a qualcosa, ma ho dovuto constatare che la minoranza non può che riproporsi in modo coerente come tale, se vuole avere un senso e se ha il coraggio di proseguire (come mi sembra Maria).

Per quanto riguarda le mie valutazioni e posizioni di cui via via nel corso di questi mesi vi ho messo a parte, nella sostanza le ribadisco a partire dal fatto che avrei preferito costruire il nostro percorso intorno ad una linea di opposizione alla gestione locale del partito più netta e circostanziata, ma questo appartiene alle opportunità del momento; in concreto eravamo all'opposizione e mi auguro che si rimanga. Più difficile però credo - e qui bisogna essere franchi - che sia prioritario ricomporre posizioni sulle quali in quest'ultimp periodo, ci siamo divisi e che questo possa passare solo attraverso una seria analisi e ricollocazione. Soprattutto perché il futuro del partito dipenderà, oltre che dall'esito delle elezioni, dal congresso nel quale non so se si tornerà a giocare la sfida Bersani-Renzi o se tutto si ricomporrà in una grande maggioranza all'insegna del potere. Io sono dell'idea che questa sia la prospettiva. In tal caso vorrà Laura Puppato o altri rappresentare una credibile e alternativa minoranza? Questa é quasi l'unica o l'ultima cosa che mi può interessare.

Comunque grazie anche da parte mia a Francesco, Nicoletta e tutti gli altri che mi ha fatto vivere ancora una stagione politica ricca di senso, paolo  

Intervento Angelo


cara nicoletta,

dovrei essere l’ultimo, probabilmente, a intervenire, ma questo è proprio un incentivo a farlo  :-)
l’ultimo perché diverse cose di quelle che dici le dico da molto tempo, al punto da aver stufato.
per esempio che le primarie in sé non sono garanzia di democratizzazione, anzi possono diventare un’arma a doppio taglio, mero strumento di legittimazione degli apparati (che infatti le hanno sposate alla grande).
oggi lo vediamo: tre turni di primarie in un mese hanno semplicemente confermato lo status quo.
dando però una bella imbiancata di democrazia ai sepolcri del partito.

dissi anche che renzi avrebbe fatto fare un passo indietro al partito, altro che rinnovarlo! rivitalizzando una corrente interna che semplicemente aveva perso il suo smalto e il cui apparato si era indebolito, finendo solo per dividere il partito… dividendo anche nuovopercorso, che era ormai un capitolo chiuso.
come finirà la faccenda renzi non è ancora ben chiaro, comunque ha di sicuro dato una bella spinta verso il centro(destra) ad un partito che oggi definire di centrosinistra è molto faticoso.
alla fine bersani ci ha marciato, perché ha capito che gli può esser utile.

e mi pare infatti che, insomma, alla fine corso abbia “corso” da solo sulla base delle sue potenzialità.
che inoltre la candidatura di piva (ammessa fuori da tutte le regole e dal buon senso), abbia disturbato non poco francesco è inutile dirlo, molti dei voti di piva sarebbero confluiti su di lui.
infatti i voti di piva sono solo in parte “renziani”, gli scarsi risultati della galbussera lo confermano.
pensare che nuovopercorso avrebbe potuto sorvolare sulle prese di posizione delle primarie e subito ricompattarsi penso, personalmente, che fosse ingenuo.

potrei aggiungere anche che nuovopercorso dovrebbe farsi un esame di coscienza, ma lo dico da mo’, ed è un esame di coscienza che deve fare da almeno due anni, ma non ha mai voluto farlo.
transeat.

sullo scarso apporto della componente “puppatiana” farei una osservazione: francesco si prepara a questa candidatura da molti mesi, la candidatura pasquato è nata invece quasi dal niente e in pochi giorni lei ha dovuto fare una mole di lavoro tale da rendere praticamente impossibile condividere niente.
non intendo con questo difendere niente e nessuno, d’altronde non ho nascosto, tra i puppatiani, il mio dissenso e la mia delusione per le posizioni assunte da laura puppato alle primarie, che ho trovato rispondenti ai soliti tatticismi.

comunque è vero che manca endemicamente una visione e una mentalità strategica, al punto che ormai faccio fatica a scrivere “strategia”, che sembra un parolaccia.
che manca in tutto il pd, a mio avviso, tutta la strategia che il pd bersaniano oggi contempla è: andare al governo nel 2013.
che non mi pare molto.
se poi per ottenerlo ci si fa dettare da monti l’agenda, mi pare anche un pochino degradante.
e mi pare proprio che, per come si stanno mettendo le cose, bersani sia molto propenso ad accettare l’idea di poter governare grazie all’appoggio del centro montiano, che è un centro che non fa niente per niente ma propone politiche di destra – e questa è una tattica non una strategia.
vincere le politiche sarà proprio una grande vittoria per il centrosinistra!
ma soprattutto per la società che dovrebbe identificarsi con il centrosinistra!
della quale ci dovremmo preoccupare ben di più che non della “ditta” bersaniana e del suo successo elettorale.
ma non pare che funzioni così.

onestamente, cara nicoletta, a parte il fatto personale, non so che senso abbiano le tue dimissioni, oggi come oggi.
fra qualche mese ci sarà il congresso e prima la campagna per le politiche.
io personalmente so di rivestire qualche carica nel pd cittadino, anche se non so bene in quale organismo… e comunque non mi convocano mai, per cui sto del tutto tranquillo.
ci si può convivere tranquillamente con le cariche, anzi dimettersi apre spazio a qualcuno acceso da fervore collaborazionista.
il che diventa un danno.
non è una critica, ovvio, solo una osservazione en passant.
sappiamo comunque che gli organi di gestione del partito non servono a nulla.

concludendo volevo solo fare una osservazione finale.
francesco ha perso - come dice nicoletta.

ma io mi sono sempre chiesto, e adesso lo posso finalmente dire apertamente: cosa ha perso?
ha perso l’opportunità di andare a roma a fare il deputato del pd.
ok.
ma (a parte la gratificazione personale, che è sempre legittima), che ci sarebbe andato davvero a fare francesco a roma?

qualcuno crede che a bordo di quel “transatlantico” di bucanieri, filibustieri, politicanti navigati o da strapazzo, equipaggi ligi agli ordini dello stato maggiore e voltagabbana vari, la sua voce avrebbe avuto un peso qualsivoglia?
io credo proprio di no.
si sarebbe persa nel baillamme, soffocata tra gli ordini di scuderia.
il lavoro vero da fare resta qui.
nei territori.
il partito si cambia partendo da qui.
il paese si cambia partendo da qui.
il mondo si cambia partendo da qui.

certo è un lavoro che non può più fare qualcosa come nuovopercorso, che secondo me si era dimostrato inadeguato quasi da subito.
ma neanche una replica o rivisitazione di nuovopercorso.
e questo si vedrà.

buon anno,


angelo

Intervento Nicoletta


Cari amici di PDNP, ieri ho preannunciato a Federico Ossari le mie dimissioni dalla segeteria e dagli altri organismi dirigenti. Mi scuso se non ho aspettato che si svolgesse una riunione del gruppo, se ho agito senza consultare nessuno, ma interiormente sentivo che dovevo farlo, se non altro per dare espressione a un disagio e a una sofferenza che da due giorni mi fa vivere decisamente male.

Sappiamo tutti come sono andate realmente quelle primarie che avevamo tanto chiesto e voluto come esercizio di democrazia e metodo per rinnovare questo partito, il nostro partito. Invece abbiamo visto il peggio del peggio. Abbiamo visto ricompattarsi vecchie aree di appartenenza (in particolare il filone che dal vecchio PCI è arrivato ai DS e poi al PD mantenendo intatti metodi e strumenti di potere e di organizzazione del consenso), Abbiamo visto la vecchia componente popolari-margherita, in evidente sofferenza, ritrovare una sua unità attorno al candidato renziano che ha raccattato un pò di tutto e soprattutto è riuscito a scavalcare a piè pari, e grazie alla "stampella" Renzi, quelle balenghe regole che però c'erano ed erano stampate sulla carta. So già qual è l'obiezione: ha sbagliato chi non ha dato la deroga a Gastaldon e Marcon. Rispondo: è intellettualmente disonesto rovesciare la frittata, le deroghe, proprio perchè deroghe, non dovevano essere date a nessuno.

Non ci nascondiamo nemmeno che PDNP era in una situazione di difficoltà da tempo, soprattutto da quando erano state avviate le primarie per la premiership. Penso che nessuno neghi la legittimità a nessuno di riconoscersi in una determinata area (infatti l'unanimismo ha sempre e solo fatto il gioco delle maggioranze), ma un conto è che le aree si formino su idee e programmi, e un conto è che vengano agite come trampolini di lancio o come strumenti di potere.
Niente di nuovo sotto il sole, si dirà, nessuno stupore, da ingenui avere immaginato il contrario.

Abbiamo perso. Francesco Corso ha perso. Poi c'è chi ha perso due volte. Personalmente credevo che un'alleanza con la candidata "puppattiana", fondata su una comune visione ambientalista, e strategicamente compensativa delle rispettive aree geografiche di appartenenza, potesse essere una carta se non vincente almeno favorevole. Invece così non è stato: Francesco ha dato, mentre dall'altra parte non è arrivato quasi niente.
Francesco, Matteo, Pierluigi e tutti gli altri hanno dato il massimo e hanno raccolto molto, attraverso un lavoro capillare e impegnativo. Ma è evidente che l'ambizione e il progetto di PDNP non poteva fermarsi alla bassa padovana, pena il fallimento. E così è stato. 

Mi dispiace, mi è difficile credere ancora in questo partito. Non vedo futuro. Mi manca la voglia di fare campagna elettorale contro chi non è tanto peggio di noi. 
Ammiro Maria che scrive "andiamo avanti". Io non ce la faccio. Non voglio abbandonare il gruppo, se si troverà ancora ci sarò, ma non mi sento di continuare a stare dentro quelle scatole vuote degli organismi dirigenti. 

Un caro saluto a tutti e un abbraccio a Francesco che ha tutta la mia stima e ammirazione per  quello che ha fatto e che ha rappresentato.  

Nicoletta