In queste ore gli incendi che devastano la Russia, prodotto diretto dei cambiamenti climatici che sconvolgono l’intero pianeta, stanno minacciando la vasta area ancora radioattiva intorno alla centrale di Cernobyl, rischiando di immettere in atmosfera tonnellate di particelle contaminate. A quasi venticinque anni di distanza dal più grave disastro nucleare della storia, la notizia ci ricorda drammaticamente che da quella peste non ci si libera mai.
In Italia, intanto, con l'approvazione da parte del Governo del Decreto legislativo del 15.02.2010, che fissa i criteri per l'attuazione del piano energetico, calpestando la volontà di popolazioni ed enti locali, si fa sempre più concreto il rischio di un irreversibile ritorno al nucleare in Italia. Si ripropone, in tutta la sua cupezza, quella che nel secolo scorso si è dimostrata la scelta energetica più antieconomica, pericolosa e nociva tanto per i territori che la ospitano quanto per le loro popolazioni. La lunga lista di incidenti dichiarati e non, verificatisi nelle centrali europee solo nell'ultimo anno, lo sta a dimostrare.
Il popolo italiano, con i referendum del 1987, aveva detto un chiaro NO alla scelta nucleare. Si è aperta perciò la fase della propaganda. E la campagna, contro il benessere di tutti e a difesa dell’interesse economico di poche imprese, è condotta dall’ENEL, spendendo i soldi di tutti noi.I signori dell’atomo vogliono convincere un’opinione pubblica giustamente diffidente e ostile che il nucleare è necessario, di fronte al progressivo esaurimento dei combustibili fossili e agli effetti delle emissioni di CO2 in atmosfera; che è economico, di fronte ai costi crescenti nella crisi delle bollette energetiche; che è perfino sicuro. Sono tutte menzogne: il ricorso all’atomo sottrarrebbe risorse fondamentali per l’investimento nelle vere fonti pulite e rinnovabili, come il solare e l’eolico, unica via possibile per uscire dalla crisi climatica ed energetica; e i costi esorbitanti delle tecnologie nucleari ce li ritroveremmo tutti in bolletta, così come già accade per le centrali francesi.
E si è aperta, nonostante la segretezza delle procedure imposta dal Governo, anche la fase dell’individuazione dei possibili siti. Tra quelli indicati nel Veneto ci sono Chioggia e Cavarzere, il Delta del Po, il Polesine, Legnago e il Basso Veronese. Tutte zone densamente popolate, già penalizzate da ingombranti servitù energetiche (la centrale Enel di Porto Tolle e il rigassificatore), zone ricche di attività produttive, come la pesca e l’agricoltura, che sarebbero gravemente colpite. Anche il turismo urbano, ambientale e del soggiorno marino, con tutto il suo indotto, ne risentirebbero in modo assai negativo, come temono e manifestano le categorie economiche del settore.
Non possiamo aspettare che decidano sulle nostre teste. Nel giugno scorso è nata la Rete veneta contro il nucleare, una rete regionale di comitati locali, associazioni e singoli cittadini, che – nella pluralità di percorsi e competenze – vuole dar vita ad una battaglia sociale, culturale e politica per fermare questa nuova deriva nucleare.
Dopo aver contestato a Marghera il convegno di Enel e Confindustria Veneta, proponiamo a tutte e tutti una nuova iniziativa di denuncia, con unhappening antinucleare il prossimo sabato 4 settembre al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Perché vogliamo far sentire la voce delle popolazioni minacciate in una importante vetrina internazionale; perché le prossime edizioni della Biennale cinematografica rischieranno di svolgersi a pochi chilometri in linea d’aria da un insediamento atomico; perché proprio ENEL è stato lo sponsor principale dell’ultima edizione della Biennale d’Arte; perché vogliamo proiettare un film diverso da quello che hanno programmato per tutti noi, la storia di un mondo più giusto e più pulito, libero dal rischio nucleare.
Proponiamo di raggiungere il Lido di Venezia, attraversando tutti insieme in barca la nostra Laguna così minacciata, con una motonave in partenza alle ore 15 da Chioggia (info e prenotazioni al n. tel. 3335862774 e-mail:info@chioggianonucleare.org) e un vaporetto in partenza alle ore 16 dal Tronchetto. L’appuntamento, per coloro che arriveranno con mezzi propri sarà alle ore 16.30 al piazzale Santa Maria Elisabetta da cui partirà il corteo fino al Palazzo del Cinema.
L’iniziativa è promossa dalla Rete veneta contro il nucleare di cui fanno parte i seguenti soggetti:
Rete NoNuke Chioggia
Rete Ambiente Polesine Deltapo
Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
Comitato Ambiente e Sviluppo di Cavarzere
Comitato 18 luglio di Cona
In Italia, intanto, con l'approvazione da parte del Governo del Decreto legislativo del 15.02.2010, che fissa i criteri per l'attuazione del piano energetico, calpestando la volontà di popolazioni ed enti locali, si fa sempre più concreto il rischio di un irreversibile ritorno al nucleare in Italia. Si ripropone, in tutta la sua cupezza, quella che nel secolo scorso si è dimostrata la scelta energetica più antieconomica, pericolosa e nociva tanto per i territori che la ospitano quanto per le loro popolazioni. La lunga lista di incidenti dichiarati e non, verificatisi nelle centrali europee solo nell'ultimo anno, lo sta a dimostrare.
Il popolo italiano, con i referendum del 1987, aveva detto un chiaro NO alla scelta nucleare. Si è aperta perciò la fase della propaganda. E la campagna, contro il benessere di tutti e a difesa dell’interesse economico di poche imprese, è condotta dall’ENEL, spendendo i soldi di tutti noi.I signori dell’atomo vogliono convincere un’opinione pubblica giustamente diffidente e ostile che il nucleare è necessario, di fronte al progressivo esaurimento dei combustibili fossili e agli effetti delle emissioni di CO2 in atmosfera; che è economico, di fronte ai costi crescenti nella crisi delle bollette energetiche; che è perfino sicuro. Sono tutte menzogne: il ricorso all’atomo sottrarrebbe risorse fondamentali per l’investimento nelle vere fonti pulite e rinnovabili, come il solare e l’eolico, unica via possibile per uscire dalla crisi climatica ed energetica; e i costi esorbitanti delle tecnologie nucleari ce li ritroveremmo tutti in bolletta, così come già accade per le centrali francesi.
E si è aperta, nonostante la segretezza delle procedure imposta dal Governo, anche la fase dell’individuazione dei possibili siti. Tra quelli indicati nel Veneto ci sono Chioggia e Cavarzere, il Delta del Po, il Polesine, Legnago e il Basso Veronese. Tutte zone densamente popolate, già penalizzate da ingombranti servitù energetiche (la centrale Enel di Porto Tolle e il rigassificatore), zone ricche di attività produttive, come la pesca e l’agricoltura, che sarebbero gravemente colpite. Anche il turismo urbano, ambientale e del soggiorno marino, con tutto il suo indotto, ne risentirebbero in modo assai negativo, come temono e manifestano le categorie economiche del settore.
Non possiamo aspettare che decidano sulle nostre teste. Nel giugno scorso è nata la Rete veneta contro il nucleare, una rete regionale di comitati locali, associazioni e singoli cittadini, che – nella pluralità di percorsi e competenze – vuole dar vita ad una battaglia sociale, culturale e politica per fermare questa nuova deriva nucleare.
Dopo aver contestato a Marghera il convegno di Enel e Confindustria Veneta, proponiamo a tutte e tutti una nuova iniziativa di denuncia, con unhappening antinucleare il prossimo sabato 4 settembre al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema di Venezia. Perché vogliamo far sentire la voce delle popolazioni minacciate in una importante vetrina internazionale; perché le prossime edizioni della Biennale cinematografica rischieranno di svolgersi a pochi chilometri in linea d’aria da un insediamento atomico; perché proprio ENEL è stato lo sponsor principale dell’ultima edizione della Biennale d’Arte; perché vogliamo proiettare un film diverso da quello che hanno programmato per tutti noi, la storia di un mondo più giusto e più pulito, libero dal rischio nucleare.
Proponiamo di raggiungere il Lido di Venezia, attraversando tutti insieme in barca la nostra Laguna così minacciata, con una motonave in partenza alle ore 15 da Chioggia (info e prenotazioni al n. tel. 3335862774 e-mail:info@chioggianonucleare.org) e un vaporetto in partenza alle ore 16 dal Tronchetto. L’appuntamento, per coloro che arriveranno con mezzi propri sarà alle ore 16.30 al piazzale Santa Maria Elisabetta da cui partirà il corteo fino al Palazzo del Cinema.
L’iniziativa è promossa dalla Rete veneta contro il nucleare di cui fanno parte i seguenti soggetti:
Rete NoNuke Chioggia
Rete Ambiente Polesine Deltapo
Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese
Comitato Ambiente e Sviluppo di Cavarzere
Comitato 18 luglio di Cona
Rete AltroVe
Comitato Pontecchio Pulita
Comitato di Ceregnano
Assemblea Permanente NoMose di Venezia
Assemblea Permanente contro il rischio chimico SG31 di Marghera
Rete dei Comitati Salute Ambiente Bassa Padovana
Comitato Lasciateci Respirare di Monselice
Comitato Lasciateci Respirare di Padova
Comitato "Cittadini Liberi-Porto Tolle”
Aderiscono i seguenti soggetti:
USB Venezia
Legambiente Veneto
Legambiente Verona
Eco-Istituto del Veneto Alex Langer
Federazione della Sinistra PRC-PdCI di Rovigo
SEL Rovigo
SEL Chioggia
Federazione dei Verdi – Padova
Viol@Eventi
Popolo Viola- Gruppi Locali del Veneto
La fabbrica di Nichi – Chioggia
Comitato Direttivo Regionale Veneto di Cittadinanzattiva
CGIL - Camera del lavoro di Venezia
CGIL Regionale veneta - Dipartimento Ambiente e Territorio
VERDI – Federazione Regionale Veneta
Gruppo PD Nuovopercorso
Movimento 5 stelle – Chioggia
VAS – Verdi Ambiente e Società
SEL – Veneto
Rifondazione Comunista – Verona
SEL - Venezia
Comitato Pontecchio Pulita
Comitato di Ceregnano
Assemblea Permanente NoMose di Venezia
Assemblea Permanente contro il rischio chimico SG31 di Marghera
Rete dei Comitati Salute Ambiente Bassa Padovana
Comitato Lasciateci Respirare di Monselice
Comitato Lasciateci Respirare di Padova
Comitato "Cittadini Liberi-Porto Tolle”
Aderiscono i seguenti soggetti:
USB Venezia
Legambiente Veneto
Legambiente Verona
Eco-Istituto del Veneto Alex Langer
Federazione della Sinistra PRC-PdCI di Rovigo
SEL Rovigo
SEL Chioggia
Federazione dei Verdi – Padova
Viol@Eventi
Popolo Viola- Gruppi Locali del Veneto
La fabbrica di Nichi – Chioggia
Comitato Direttivo Regionale Veneto di Cittadinanzattiva
CGIL - Camera del lavoro di Venezia
CGIL Regionale veneta - Dipartimento Ambiente e Territorio
VERDI – Federazione Regionale Veneta
Gruppo PD Nuovopercorso
Movimento 5 stelle – Chioggia
VAS – Verdi Ambiente e Società
SEL – Veneto
Rifondazione Comunista – Verona
SEL - Venezia
NO AL NUCLEARE ... NO!
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