Abbiamo rovesciato un modo di fare i governi del Parco
passando prioritariamente a discutere del programma del Parco e solo dopo avere
trovato una intesa programmatica abbiamo iniziato a parlare della composizione
del Comitato Esecutivo.
Il programma del Parco l’abbiamo titolato : “per il rilancio
del Parco” e di rilancio il Parco Colli ne ha proprio bisogno non solo per le
secche economico-finanziarie ma anche per riprendere il filo di un disegno di
valorizzazione e tutela del territorio culminato con la legge istitutiva del
Parco che in questi anni si era smarrito.
Partire dal programma contiene implicitamente il forte
messaggio di una nuova e fattiva trasversalità. Non c’è più in questo Ente
(come del resto in tutti gli altri Enti sovracomunali) una divisione politica
netta tra maggioranza e minoranza ma al contrario c’è una condivisione di nuove
responsabilità finalizzate al rilancio del Parco Colli.
I punti qualificanti del programma sono:
- Partecipazione e
trasparenza : riattivazione della Consulta, coinvolgendo tutto il tessuto associativo presente nei 15
Comuni del Parco. Sarà svolta una relazione annuale sull’attività del Parco ai 15
Consigli Comunali;
- Unità di Paesaggio
e Piano Ambientale : Vanno salvate e valorizzate le 26 Unità di Paesaggio e
il Piano Ambientale non va “cestinato” ma aggiornato e adeguato ai tempi e alle
nuove normative.
- Vanno assunte
alcune semplice regole : 1)
nelle zone a bosco non si costruisce e nelle zone agricole si realizzano nuovi
interventi solo in funzione dell’attività agricola, considerando l’aspetto
produttivo ma anche quello legato al mantenimento del paesaggio. 2) I beni culturali presenti in modo
diffuso sul territorio vanno salvati col loro contesto. 3) Le espansioni dei centri abitati vanno previste in funzione
dello sviluppo naturale degli stessi e le nuove attività produttive vanno
concentrate in aree prevalentemente ai margini interni/esterni del Parco. 4) vanno gradualmente allontanate le
attività incompatibili. 5) va
contenuto l’incremento dell’uso dell’auto.
- Per i Cinghiali
: si deve affrontare il problema attuando i protocolli esistenti ed
implementandoli, ove necessario, per garantire l’abbattimento selettivo, con
l’ausilio delle associazioni di categoria.
- Per i Cementifici
il Parco dovrà fare quello che non ha fatto, vale a dire attivarsi per un
accordo di programma coinvolgendo le Istituzioni pubbliche e le parti sociali
per superare e governare l’attuale situazione.
- Per le Antenne si
prosegue sulla strada tracciata dando atto che si tratta di concludere quanto
previsto con la Regione e con il Comune di Baone accelerandone l’attuazione.
L’attuazione dei
progetti previsti dal Piano Ambientale consente finalmente di dare spinta
ad un disegno anche economico di valorizzazione di un patrimonio ambientale,
paesaggistico, storico e monumentale davvero unico. Pertanto da subito ci si
dovrà attivare per potenziare il Progetto
Agricoltura e per varare il Progetto
Ville, di grande interesse culturale e turistico.
Ovviamente i progetti su cui puntare sono molteplici e vanno
dal recupero del Monte Venda, libero
da servitù militari, a Rocca Pendice,
alla Valcalaona, all’anello ciclabile dei colli, al semianello delle vie d’acqua da Padova a Vò
Vecchio.
E’ un bel programma.
Partire dal programma significa comprendere che è in gioco
il futuro del Parco Colli. Sta a tutti noi, amministratori, consiglieri,
sindaci fare sì che questo Ente ridiventi uno strumento di tutela e di
valorizzazione e possa recuperare credibilità e prestigio.
Partire dal programma, almeno per me che ho partecipato alla
sua stesura, significa inoltre ritornare alla politica, quella che si è persa
per strada, ridando valore e senso vero
alla stessa, cercando unicamente di dare un fattivo contributo allo sviluppo
sostenibile del nostro territorio.
Francesco Corso
Sindaco di Baone
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