mercoledì 23 giugno 2010

Francesco Corso spiega come nasce la sua candidatura

Su alcuni aspetti vorrei fare alcune precisazioni anche perchè non dobbiamo nascondere la nostre scelte dietro al comportamento degli altri. Almeno questo vale per me.
Il dibattito sulla candidatura di Ossari non c'è stato e sembra che nessuno voglia accorgersene. Il dibattito sulla necessità di contrapporre un altra candidatura a quella degli apparati ha coinvolto moltissime persone e ci sono stati incontri singoli e allargati con diversa gente.
Ho deciso di candidarmi a poche ore dalla scadenza della presentazione delle firme, dichiarando, anche nella riunione dei circoli di Ospedaletto che precedeva quella definitiva di Abano, che se c'era qualcuno che voleva al posto mio portare avanti a testa alta il messaggio del cambiamento nel modo di gestire il partito, nel padovacentrismo, nella democrazia interna, nei valori fondanti del PD, nel superamento delle correnti io ero disponibilissimo a fare un passo indietro e a non candidarmi. Ma non si è proposto nessuno. Ora sono uno dei due candidati.

Le scelte che facciamo sono scelte politiche, non legate a cose futili o a rapporti personali positivi o negativi. Le scelte politiche che faccio le motivo e, credo, sono coerenti con quello che dicevamo insieme solo qualche settimana fa relativamente all'apparato che sta svilendo le ambizioni di questo partito, alle scelte fatte da poche persone senza alcun coinvolgimento della base (elettori ed iscritti), all'assenza di una politica per la Provincia (per i territori perduti e conquistati dalla Lega).
Il messaggio che sta nella candidatura di Ossari è di continuità e di compromesso tra correnti.
Il nostro è di coerenza e di linearità con quello che stiamo ripetendo, inascoltati, da tempo.
In politica la coerenza è importante per chi tiene alla propria credibilità.
La trasparenza che chiediamo agli altri, per me, è essenziale che sia prima di tutto in noi. Dobbiamo essere quello che diciamo.
La nostra scelta si propone di dare un contributo di idee, di energie e di coerenza. Penso che il Partito Democratico ne abbia bisogno. E i primi dati sono confortanti.
Pensa soltanto che elezioni sarebbero state con un candidato unico? Quante persone si sarebbero mosse per andare a votare un candidato unico?
Rispetto le scelte di chi non la pensa così, purchè siano scelte politiche coerenti e che credano veramente nel messaggio rappresentato dalla candidatura Ossari. Cercare motivi basati sui "si dice" o su interpretazioni di atteggiamenti personali non ci aiuta. Ritorniamo a fare politica.

Spero di averti a fianco in questa battaglia poichè credo sia fatta anche per te e perchè sono sicuro saprai comprendere bene il valore di un percorso che arricchisce e che contribuisce, magari in maniera minuscola, ad esprimere un forte messaggio di cambiamento per un PD che sta arrancando sempre più e che ne ha estremo bisogno. Sono convinto che comprenderai che con l'unanimismo di facciata e con gli accordi di vertice (ogni componente che ha portato alla candidatura "unica" è ben viva e vegeta) non si va molto lontano.

Francesco Corso

Ps. La cosidetta componente "Marino" alla quale io non appartengo ha deciso di sciogliersi e di contribuire a dare vita ad una nuova trasversalità, anche su sollecitazione di Felice Casson, in un recente convegno ad Abano.

1 commento:

  1. Posso confermare che Francesco Corso è coerente con quanto scrive qui sopra.
    Lo conosco da anni e ho seguito il suo impegno nel territorio, per il quale si è sempre messo in gioco, ha vinto, perso, proposto e fatto tutto quanto chi fa politica deve fare...ed è ancora qui a proporsi per lavorare sui punti deboli della nostra politica ed esaltarne quelli forti, che sono le politiche vicine alla gente.
    Per questo, soprattutto per questo, ho aderito alla sua candidatura e ho spiegato le mie ragioni Lunedì 14 Giugno 2010 alla riunione Padovana alla quale ho partecipato.
    Il fatto che in modo palese qui lui sottolinei il superamento del percorso "mariniano" che come quello "bersaniano" e "franceschiniano" sono serviti qualche mese fa a dare una struttura al partito, e che un esponente serio e autorevole come Felice Casson sancisca questo passaggio, non può che fare bene sperare che finalmente la struttura padovana del PD saprà esprimere tutte le anime che fanno parte di questo partito che dev'essere espressione di tutti, anche e soprattutto di chi si sente minoranza...
    Ci auguriamo davvero che questo sia il nostro nuovo percorso.
    I territori padovani avranno così maggiori opportunità...
    in bocca al lupo...

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