domenica 24 ottobre 2010

Discorso di apertura di Francesco Corso al Convegno "Etica-Ambiente-Territorio" di sabato 23 ottobre a Boara Pisani (PD)

Innanzitutto un pensiero al Consiglio Comunale straordinario che si sta svolgendo a Torreglia. Esprimiamo tutta la solidarietà ai lavoratori della Carrier e la vicinanza al sindaco di Torreglia l’amico Mario Bertoli.

Diamo il benvenuto a Federico Ossari, nostro segretario. Siamo davvero lieti di averlo qui con noi. Lo ringrazio per la sua presenza qui. Un particolare grazie a Matteo Tognin, infaticabile organizzatore di questo evento.

Qualcuno ci dirà che abbiamo fatto molte più Feste Democratiche dell’anno precedente, che abbiamo rinnovato il Partito con tanti giovani e tanti nuovi dirigenti , a volte non sempre giovani, e che quindi va tutto bene.

Qualcuno ci dirà che non dobbiamo preoccuparci e che verranno dall’alto i messaggi che dovremo fare veicolare tra i nostri elettori e che ci salveranno.


Qualcuno dei nostri BIG ci dirà che sarà la crisi del Cavaliere a riportarci in sella.

Alcuni ci diranno che per uscire dalle difficoltà bisogna serrare le fila, che bisogna mettere da parte ciò che ci diversifica e apparire uniti (e forse anche zitti).

Ma non è così.

Guardate cari Amici qualcuno sembra accorgersene solo ora ma la distanza con i nostri concittadini è sempre ampia e dura da tempo e noi a differenza di chi sembra aprire gli occhi solo adesso di questa distanza ne abbiamo fatto la nostra piattaforma congressuale terminata solo pochi mesi or sono e fino a qualche settimana fa per quelli che parlano ora …andava tutto bene.

La sconfitta alle regionali, il calo vertiginoso di iscritti, la perdita di consensi che in Veneto è stata pesantissima, i troppi errori di ex segretari regionali e ex segretari nazionali (cito solo ad esempio un nome che chiarisce bene quello che voglio dire: CALEARO) non ci fanno dormire sonni tranquilli.

Non è con l’unanimismo di facciata, non è mettendo la polvere sotto il tappeto, non è con la finzione di mostrare che tutti la pensano allo stesso modo che si esce dalla crisi. Si esce favorendo il pluralismo delle idee, il confronto, il dialogo, l’ascolto, si esce con la capacità di dibattere e con la capacità di fare scelte.

Rete PDnuovopercorso vuole iniziare da oggi a dare il suo contributo in questo difficile momento pensando e vivendo la politica in maniera nuova.

Noi non abbiamo sulle nostre spalle la responsabilità di scelte sbagliate per quanto riguarda le candidature alla presidenza della Regione e della provincia, e per quanto riguarda la pesante sconfitta alle regionali.

PDNUOVOPERCORSO non deve difendere posizioni di potere (non abbiamo nelle nostre file nessun deputato, nessun consigliere regionale o provinciale), non siamo contro alcuna altra componente e nemmeno ci interessano le logiche delle altre componenti. Vogliamo solo dare un fortissimo contributo al cambiamento. Senza condizionamenti o tattiche conservative di ruoli di potere, senza imbrigliare il nostro fare politica in asfissianti tatticismi e nelle sabbie mobili del continuo incessante parlarsi addosso.

Per questo siamo forti: Noi non abbiamo nulla e non vogliamo nulla di quello che hanno gli altri, vogliamo cambiare la logica che governa questo PD. Una logica che, dopo la tremenda sconfitta alle regionali, è fotografata dal brindisi e dai festeggiamenti di chi ce l’ha fatta ad eleggere il rappresentante della propria componente. Questo modo di pensare padovano equivale a partire ogni volta con la sconfitta nella mente e nelle tasche.

Proponiamo un modo nuovo di pensare e di vivere la politica fatto di due sole parole propedeutiche a tutti i ragionamenti e a tutti gli approcci sugli argomenti e le crisi che ci sovrastano: SEMPLICITA’ e APERTURA.

Semplicità significa per prima cosa, anche in politica, dire ciò che si pensa e fare quello che si dice di fare.

Semplicità vuole dire adottare un metodo che non ci può portare a logiche di correnti, di bandierine, di sedie. A giochi che sono compresi solo da una ristrettissima cerchia di persone.

Semplicità vuole dire ridare la scelta dei nostri rappresentanti in parlamento ai cittadini o con una nuova legge elettorale che lo consenta o con le primarie, strumento per noi irrinunciabile.

Semplicità vuole dire recuperare il rapporto con il nostro elettorato che non gliene frega niente del numero dei componenti della Direzione, delle deleghe dell’esecutivo, ma che ci aspetta fuori dalle sedi di Partito e vorrebbe sapere che noi viviamo le cose come sono vissute dai nostri elettori su tantissimi temi in cui come PD non riusciamo a dire niente di emozionante e coinvolgente. Il lavoro, il nucleare, i temi ambientali, la sanità, i trasporti, l’inquinamento, la povertà.

Semplicità : Ragionare da persone normali e cominciare con il dare il loro nome e colore alle cose, alle questioni per quelle che sono, senza caricarle di significati o di visuali che hanno solo valore da un punto di vista interno, per giochi tutti interni al partito e che portano inequivocabilmente a non fare scelte.

APERTURA :Uscire dalle sedi del Pd e ricostruire un rapporto fecondo con tutto quello che sta fuori dalle nostre sedi: con le Associazioni, con i comitati, con tutte le espressioni della società civile, con le categorie, con chi è impegnato ogni giorno nella difficile espressione della solidarietà in un contesto egoistico sempre più spinto, con le altre forze politiche che sono impegnate a cambiare questa società.

Si perché a volte, specialmente dopo l’assemblea di sabato, abbiamo forti dubbi che questo Partito voglia davvero cambiare questo nostro Veneto.

Ma attenzione noi non siamo autosufficienti!! Ne’ dentro il PD, ne fuori il PD!

NOI non dobbiamo erigere steccati, ne dentro, né fuori il Partito Democratico!

Ecco perché dobbiamo favorire il dialogo e la contaminazione interna reciproca.

Ecco perché dobbiamo lavorare per aggregare tutte le forze politiche che vogliono raccogliere la sfida di cambiare il nostro paese e in particolare la nostra Regione e la nostra Provincia.

Vogliamo lavorare e cambiare questo Veneto con le espressioni della società civile, della cultura e della scienza, con il mondo del volontariato e del no profit, con i Comitati, con il mondo del lavoro e con le Associazioni ambientaliste.

Vogliamo che quando si dovrà fare il porta a porta per le nuove elezioni nazionali il cittadino che apre la porta ci conosca già. Ci conosca già perché abbiamo condiviso percorsi e perché lo abbiamo rappresentato nelle sue istanze.

La crisi economica mette in discussione sempre più il diritto al lavoro. Sono stati persi migliaia di posti di lavoro, la situazione è drammatica e le crisi aziendali si susseguono con grande frequenza. Ai lavoratori della Carrier e di tutte le aziende in crisi va la nostra stretta vicinanza.

Vicinanza che si deve concretizzare con la creazione di tavoli di confronto tra gli imprenditori, le organizzazioni sindacali,le istituzioni e con la messa a disposizioni di adeguati ammortizzatori che consentano ai lavoratori un uscita meno traumatica possibile, anche se è davvero impossibile attutire il dramma di chi perde il posto di lavoro.

Ma assieme a tutto questo dobbiamo anche chiederci se non sia in crisi un modello di sviluppo, in particolare per la nostra area. Se lo sviluppo fatto di capannoni e di attività manifatturiere sia l’unico sviluppo possibile. La crisi ci pone una sfida che se vogliamo vincere dobbiamo affrontare e risolvere : la sfida di immaginare uno sviluppo “diverso”, non più basato sulle cementerie, sugli inceneritori, sulle cave, sulle discariche, sulle imprese inquinanti, sulle C&C, ma sulla valorizzazione di un sistema di valenze storiche, archittettoniche, museali, termali, ambientali e paesaggistiche uniche. Una ricchezza inestimabile sulla quale cominciare finalmente ad investire.

La crisi ambientale. Tanto più si acuisce la crisi economica tanto più cresce l’attacco virulento al nostro ambiente, al nostro paesaggio. Non solo nel Parco dei Colli dove assistiamo ad un attacco ideologico contro il Piano Ambientale portato avanti da una parte di Amministratori che giustificano il loro fallimento nel progetto Parco con un atteggiamento di tipo preconcetto, ma in tutta un area vasta della Provincia si può constatare richieste di mega centri commerciali, inceneritori di pollina, discariche, urbanizzazioni selvagge, devastazioni di luoghi di rara bellezza. Stanno ammorbando l’aria, l’acqua, il suolo. Stanno pianificando nonostante tutto l’invenduto nuove aree artigianali e produttive, mega aree di servizi, per centinaia di migliaia di metri cubi,ecc.

Tutto ciò non può essere lasciato alla Lega che nel territorio dice una cosa e al governo ne fa un’altra, prendendo in giro il cittadino. Noi non solo dobbiamo spiegare agli abitanti che la Lega parla con lingua biforcuta ma dobbiamo metterci insieme a tutti quei soggetti che hanno a cuore le sorti del nostro territorio e batterci per difendere la nostra terra.

I cittadini ci stanno aspettando. Ma non ci aspetteranno per sempre.

Una proposta:

Forum: Mettiamo insieme tutti gli attori disponibili (dirigenti del PD, delle altre forze politiche del centrosinistra, i sindacati, le Associazioni, gli amministratori dei comuni, esperti) e creiamo un Forum per lo sviluppo sostenibile in cui elaborare una visione di sviluppo concreta realizzabile ed alternativa al modello economico devastante e scricchiolante che ci hanno proposto finora. Se sapremo essere concreti, se non saremo solo portatori di una cultura del no e della propaganda ed ai sacrosanti no sapremo aggiungere una prospettiva di sviluppo credibile e fattibile basata sulle enormi potenzialità della nostra provincia diventeremo davvero forza vincente e sapremo riappropriarci di un ruolo di governo democratico e partecipativo che salderà la cesura consumata con i cittadini, i quali potranno finalmente contare su chi insieme a loro si fa interprete delle loro istanze e delle loro speranze.

In conclusione : C’è chi va “Verso Nord”. Noi andiamo invece verso Sud. Ci troviamo a Boara Pisani, nella Bassa, nel profondo Sud della Provincia di Padova. C’è chi va verso Nord noi siamo andati verso SUD .

E’ dal Sud che soffia il vento verso Nord. Il vento del cambiamento soffia dalla Bassa e dai Colli e contagerà Padova, la Cintura e l’Alta.

Il processo è già iniziato e lo avete dinanzi ai vostri occhi. E con il vostro aiuto non si fermerà.

Francesco Corso

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