martedì 18 dicembre 2012

Programma politico

In un periodo storico difficile come quello che stiamo vivendo, in cui gli assetti sociali sono messi duramente a prova mentre il sistema consolidato della politica mostra di non essere in grado di prendere provvedimenti nei tempi e nei modi necessari, ci pare essenziale che le decisioni ritornino ad emergere direttamente dalla società civile (dei cittadini), attraverso una democrazia più partecipativa, invece che da autoreferenziali gerarchie di partito, le stesse che per più di due decenni si sono dimostrate incapaci di comprendere, prima ancora che di risolvere, molti nuovi e gravi problemi che si stavano profilando già molto prima d’esplodere nella crisi attuale.


1. Economia e superamento della crisi:- è necessario che l’economia produttiva riprenda il suo ruolo di protagonista, difendendola dagli effetti distruttivi della pura economia finanziaria, in un sistema globale coerente, cominciando a impostarlo dalla UE;
- è necessario ripristinare la distinzione legale del sistema delle banche commerciali, che raccolgono il risparmio e lo investono nell’economia produttiva, dal sistema delle banche d’affari, o di investimento, che operano nei sistemi speculativi della finanza, creando denaro dal denaro e non dal lavoro, le quali sono responsabili in preponderante misura della crisi devastante in cui versiamo.

2. Legalità e giustizia:
- è necessario contrastare con forza il quarto settore, il settore dell’illecito (criminalità organizzata, corruzione politica, evasione fiscale, economia canaglia, riciclo dei capitali ecc.), presidiando soprattutto quelle zone grigie dove l’illegalità si confonde con la legalità;
- è necessario ridistribuire le somme e/o i beni confiscati all’illegalità innescando circoli vistuosi: per esempio incentivando l’attività imprenditoriale giovanile o premiando le attività delle regioni, delle provincie e dei comuni che sapranno distinguersi nella realizzazione d’un programma di forte contrasto alla criminalità e alla corruzione;
- è necessario che il Diritto sia certo, tempestivo ed equo, diversamente non solo il sistema sociale è allo sbando, ma anche quello economico;
- l’illegalità va affrontata non solo con un approccio repressivo ma soprattutto con un approccio preventivo;
- il conflitto di interessi è alla base della gran parte delle storture e oggi è onnipresente, dal settore media a quello energetico o bancario, in quello politico e persino nelle authority: bisognerà promuovere una legislazione contro il conflitto d’interessi in tutte le sue forme;
- va affrontato con decisione il problema delle carceri italiane, anche attraverso strumenti di pene alternative.

3. Sistema della politica e democrazia:
- è necessario dare attuazione all’art. 49 della Costituzione sulla democratizzazione dei partiti;
- è necessario ottimizzare tutti i costi della politica, dallo snellimento del corpo dei politici all’eliminazione di tutti i privilegi economici e previdenziali che fanno dei politici dei cittadini diversi, comprendendo anche l’elimoinazione del bicameralismo perfetto;
- è necessario approvare una nuova legge elettorale, per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere sia i candidati, sia le coalizioni;
- le primarie aperte sono uno strumento essenziale di partecipazione della cittadinanza alla vita dei partiti; questo metodo dev’essere adottato nelle elezioni per tutte le cariche pubbliche nazionali, regionali, provinciali e comunali, ma anche di partito e coalizione;
- è necessario sostituire il finanziamento pubblico dei partiti, per altro già respinto da un referendum popolare, con una partecipazione dello Stato alle spese elettorali opportunamente documentate;
- incentivare la presenza femminile nelle rappresentanze politiche; sarà proposto il sistema delle doppie liste elettive;
- è necessario individuare per legge un limite massimo e minimo almeno delle retribuzioni pubbliche, indipendentemente dall’attività svolta;
- è necessario rivedere il patto di stabilità, che sta soffocando anche i comuni in grado di amministrarsi senza sprechi, innescando anche una spirale di decrescita.

3. Riforme e diritti:- introduzione nel titolo I, parte I, della Carta costituzionale, rubricato “diritti e doveri dei cittadini”, del diritto ad un ambiente salubre, del diritto ad una corretta informazione, e della tutela dei beni comuni;
- introduzione d’una legislazione che preveda diritti e doveri delle coppie di fatto, anche dello stesso sesso, nonché un nuovo statuto giuridico per queste ultime;
- revisione della legge sul testamento biologico, dando a ciascuno la possibilità di dichiarare liberamente la propria volontà di essere curato in caso di disabilità permanente;
- introduzione dello ius soli al posto dello ius sanguinis, al fine di riconoscere automaticamente la cittadinanza a tutti i nati in Italia da genitori qui residenti;i diritti così acquisiti vanno subordinati alla residenza effettiva nel nostro paese;
- l’allungarsi della vita media c’impone di sostenere un’assistenza ospedaliera integrata e, quando possibile, sostituita dal servizio sanitario domiciliare;
- netta inversione di rotta rispetto ai tagli di cui, in vari ambiti e a vari livelli, hanno sofferto tutti i cittadini portatori di handicap;
- tra i diritti mettiamo anche il welfare: non è affatto vero che lo stato sociale sia insostenibile, anzi il benessere che abbiamo consegue proprio dallo stato sociale costruito diversi decenni fa; 
- proponiamo di assicurare a chiunque un reddito minimo di cittadinanza e di contrasto alla povertà.

2. L’Italia e l’Europa:- noi crediamo in un’Europa dei popoli e della solidarietà, capace di ridurre le differenze fra i paesi e fra i loro cittadini, una Europa dove la creazione del benessere è il fine principale;
- l’Europa dei poteri finanziari, sostanzialmente non democratica (i cui poteri cioè sono distribuiti per cooptazione e non attraverso processi elettivi), dove le lobby hanno ampi margini di operatività e dove la stessa BCE lavora in modo del tutto autonomo da qualsiasi controllo politico, cioè democratico, deve essere rivista dalle fondamenta;
- l’Europa dei trattati concertati in organismi non democratici e poi imposti dall’alto alle popolazioni ha già mostrato la corda;
- l’Europa non può limitarsi a promuovere politiche punitive per i cittadini ma adoperarsi per incrementare il loro benessere.

4. Rapporto fra scuola e attività produttive:- è necessario investire nella formazione e nell'istruzione di ogni ordine e grado, sostenendo la scuola pubblica e rilanciando le scuole professionali, perché scuola, formazione e lavoro devono coordinarsi nell'esperienza di vita dei giovani;
- è necessario sostenere gli istituti universitari di ricerca scientifica e tecnologica (ma non solo), perché il progresso delle conoscenze e delle competenze costituisce un investimento cruciale per il futuro dell’Italia, anche per il miglioramento della competitività del paese garantito dal trasferimento tecnologico nel sistema delle imprese.

5. Ambiente:- è necessario che l’ambiente da criticità diventi opportunità in un futuro molto breve, guardando alle 4 R: riduco, risparmio, riciclo, riuso; che quindi l’ambiente da risorsa da sfruttare diventi risorsa da conservare anche per le generazioni future;
- è necessaria una riconversione ecologica dell’economia, accompagnata da facilitazioni e stimoli fiscali per la sostenibilità energetica e ambientale; il diritto al lavoro non deve mai confliggere con il diritto alla salute e la difesa dell’ambiente.

6. Lavoro:
il lavoro, nella fluidità del mondo attuale, va salvaguardato attraverso forme nuove e creative, non con la riproposizione di modelli industriali superati e il continuo consumo del territorio;
- è necessario individuare nuove forme di occupazione, attraverso il rilancio del turismo e della cultura, e premiando l’innovazione;
- incentivazione del lavoro stabile, a discapito del precariato.

7. Salute:
- la salute è uno dei diritti fondamentali di tutti i cittadini. la salute non è mai un costo, ma un investimento;
- il primo presidio della salute è quello della prevenzione;
- è necessario bonificare i sistemi sanitari da tutte le strumentalizzazioni (politiche o industriali) impèonendo standard qualitativi di efficacia ed efficienza ed obbligare gli enti territoriali a conformarsi alle buone pratiche, pena la rimozione degli amministratori.
- promuovere la salute diffusa sul territorio e nuove forme di organizzazione della sanità, normalizzando i tempi di attesa per esami e visite specialistiche, e investendo nelle strutture pubbliche. 

8. Immigrazione:- è necessario riconoscere l’importanza dell’immigrazione per il successo del paese;
- il fenomeno dell’immigrazione richiede una piena integrazione dei nuovi cittadini italiani, e per questo devono essere evitate tutte le forme di ghettizzazione fisiche o morali dei nuovi cittadini.

9. Padova e il suo territorio:- è urgente immaginare e realizzare uno sviluppo non più basato sullo sfruttamento e consumo del territorio, e quindi sull'inquinamento e la crescita di insediamenti produttivi ed abitativi a oltranza e senza programma;
- è necessaria la valorizzazione di un patrimonio storico, architettonico, artistico, paesaggistico, museale ed ambientale unico: una ricchezza inestimabile sulla quale dobbiamo cominciare finalmente ad investire; perciò sarà necessario realizzare un coordinamento effettivo fra tutti gli attori politici e civici del territorio (dirigenti e parlamentari, sindacati, associazioni, comitati, amministrazioni ecc.), coinvolgendo nelle decisioni tutti i livelli dell’amministrazione, ma in primo luogo i cittadini, con nuove forme di partecipazione alle decisioni;
- è necessario affrontare attivamente il problema della messa in sicurezza del territorio;
- è necessario uscire da un sistema centripeto, quindi non solo Padova, ma anche la provincia dovrà avere sempre le proprie rappresentanze all'interno dei partiti, nel Parlamento, nella regione e nella provincia, contrariamente a quanto è spesso accaduto finora.






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