mi scuso per l'assenza, ma oggi, in concomitanza alla vostra manifestazione si sta svolgendo a Vicenza l'iniziativa del PD regionale in cui la mia presenza è indispensabile.
Da alcune settimane sono al corrente del vostro problema e del dibattito che ha suscitato il progetto di Revamping di Italcementi relativo agli impianti della Bassa Padovana. La tematica mi sta particolarmente a cuore anche in qualità di presidente del Forum per le politiche ambientali del PD.
Penso che pochi si siano resi conto che di cosa significa vivere nell'area dei cementifici e quali saranno le conseguenze ambientali di questo progetto per un territorio che da decenni subisce delle ferite, peraltro in una zona che gode di particolari tutele. Tali impianti ad alto impatto ambientale, come i cementifici, sono incompatibili con il Piano Ambientale del Parco Colli Euganei, che costituisce un valore sul quale fondare uno sviluppo compatibile e coerente con le sua istituzione e le sue finalità. Inoltre il quadro economico del progetto prevede un intervento di 160 milioni di euro. Ma tale investimento come può essere ammortizzato se già esiste una riduzione della produzione e un crollo della domanda e dei prezzi del cemento? Esiste infatti il fondato rischio che, per garantire il processo produttivo, vengano utilizzati rifiuti di ogni genere come Cdr o Pet-coke, uno scarto tossico e nocivo, considerato un combustibile grazie ad una legge del 2002. La sua composizione, comprende benzopirene, un idrocarburo aromatico policiclico fortemente cancerogeno, ossidi di zolfo e metalli pesanti come nichel, cromo e vanadio. E come è noto, i cementifici non sono soggetti, pur bruciando rifiuti, ai controlli e ai limiti di emissione degli inceneritori.
La mobilitazione vede impegnati centinaia di cittadini, comitati e associazioni per la difesa della salute e dell'ambiente, ma anche numerose amministrazioni del territorio, alcune associazioni di categoria e i consigli pastorali delle parrocchie che hanno preso una netta posizione. Alla diffida presentata dai comitati "Lasciateci respirare" ed "E Noi?", il mese scorso la Italcementi ha risposto minacciando di denunciare coloro che l'avessero firmata. Un atto di intimidazione inaccettabile, che tende a impedire il diritto di espressione e di tutela degli interessi dei cittadini in contrasto con quelli della multinazionale del cemento. L'opposizione al progetto Revamping è stata sempre civile e aperta al confronto, mentre dall'altra parte si sono registrate solo denigrazioni e ricatti, compreso quello occupazionale. La difesa del posto di lavoro non può in ogni caso prescindere dalla tutela della salute dei residenti nei territori interessati. Il tema dei cementifici e deicoinceneritori ha ripercussioni sull'ambiente e sul lavoro,mettendo in conflitto chi privilegia l'uno rispetto all'altro, matralasciando un aspetto che io ritengo essere il veroresponsabile di queste tensioni, ovvero l'assenza della politica regionale. Personalmente condivido la posizione che in questi ultimi giorni il Partito Democratico padovano ha sostenuto con grande coraggio, ovvero la sua contrarietà al progetto. Una posizione giunta dopo un ascolto del territorio. Quello che si dovrebbe sempre fare quando un problema riguarda la salute dei cittadini e la qualità della vita. Ovviamente rimango a vostra disposizione per ogni iniziativa che in futuro vorrete organizzare.
27 novembre 2010
Laura Puppato
Capogruppo PD Regione Veneto
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