"Signor Presidente, è difficile immaginare che quest'Aula possa continuare nel percorso naturale dei lavori ignorando completamente o fingendo di ignorare quello che stiamo leggendo sui giornali e ascoltando nelle televisioni italiane e di tutto il mondo, cioè le vicende che riguardano il Presidente del Consiglio. Non sta a noi, né come singoli né come opposizione, una valutazione sugli aspetti giudiziari, che competono alla magistratura.
Non sta nemmeno a noi, né come singoli né come opposizione, una valutazione morale su ciò che stiamo leggendo. Ogni italiano, in queste ore, si sta già facendo un'idea per conto suo. Noi poniamo un altro problema.
Quando un uomo di Stato è coinvolto in una vicenda come questa, se è un uomo di Stato, la sua prima preoccupazione è di non coinvolgere il proprio Paese, di non coinvolgere l'immagine internazionale dell'Italia, di non coinvolgere le istituzioni repubblicane.
Sappiamo bene che Berlusconi non lo ha mai fatto, che non rientra nel suo modo di pensare, perché si ritiene superiore a qualsiasi cosa, anche alla legge, tuttavia, questa volta c'è di mezzo, ancora di più, l'immagine internazionale del nostro Paese, screditata totalmente, come vediamo dalla triste lettura dei quotidiani di questi giorni. C'è di mezzo la credibilità che deve avere, anche dal punto di vista personale, chi guida un Paese.
Vogliamo dirlo al Presidente Berlusconi: anche se non vi fossero reati, può forse continuare a guidare il Paese, dopo i fatti che sono avvenuti e le cose che abbiamo letto?
C'è di mezzo la necessità e il bisogno drammatico degli italiani di avere un Governo che governi, di avere un Presidente del Consiglio che si occupi dei loro problemi.
È per questo che chiediamo in quest'Aula ciò che politicamente il Partito Democratico e il suo segretario hanno già chiesto fuori: almeno alla fine del suo percorso politico, l'onorevole Berlusconi abbia un sussulto di dignità, si dimetta e vada a difendersi nelle aule del tribunale dalle accuse infamanti che ha ricevuto.
E se ritiene di essere innocente, non rifiuti di andare davanti ai giudici, ma chieda loro di presentarsi il prima possibile per potersi difendere.
Si dimetta e lasci che siano il Capo dello Stato, il Parlamento e la sua stessa maggioranza a trovare la strada e le persone giuste per salvare il Paese e per ricostruire la credibilità delle istituzioni repubblicane di fronte al mondo ma, soprattutto, di fronte agli italiani."
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