giovedì 6 gennaio 2011

Il Pd restituisce il calendario dell'identità veneta. Dal Carroccio reazioni stizzite

Prima il sindaco di Solesino, poi tutto lo stato maggiore del Pd. Da Paolo Giacon, consigliere provinciale, a Davide Zoggia (responsabile enti locali). Tutti contro il «Calendario della Befana» senza 25 aprile e 1 maggio, stampato dalla Provincia e spedito ai municipi. Un'iniziativa dell'Assessorato all'identità veneta del leghista Leandro Comacchio.

«La vicenda è sconcertante. L'ennesima azione leghista grave e irrispettosa nei confronti dell'intero Paese. Offende la memoria di quanti sono morti per liberarci dai nazifascisti e quanti lavorano o sono morti per il lavoro». Così Zoggia che rincara: «Un ignobile spreco di denaro pubblico: dopo le balle sulle bandiere, i soli di Adro e le mille altre buffonate, un altro capolavoro».
Per Giacon, un calendario da ritirare: «Ha fatto bene il sindaco di Solesino a rispedire al mittente questo tentativo maldestro di riscrivere la storia e di distorcere le feste e le tradizioni. La Provincia interrompa subito la distribuzione. Invitiamo tutti i sindaci, le associazioni e le parrocchie a sommergere la sede della Provincia con i pacchi di restituzione. Ovviamente con il costo di spedizione a carico del destinatario».
Replica l'assessore Comacchio: «Ci mancava solo l'accusa di incostituzionalità alla Befana. Le feste mancanti si possono segnare in penna». E spiega: «E' un prodotto pensato per far conoscere ai più piccoli le tradizioni locali. La Provincia ha voluto mettere in risalto le date legate al mondo dell'infanzia e far conoscere quelle più sentite nel territorio. Soltanto un occhio annebbiato da pregiudizi e voglia di creare una polemica sterile riesce a vedere nel calendario della Befana un attacco ai principi fondanti della nostra Costituzione». Conclusione di Comacchio: «E' un calendario interattivo e personalizzabile: nulla vieta agli insegnanti di affrontare in classe l'argomento delle festività nazionali, arricchendo il calendario di nuovi contenuti».

L'assessore regionale Maurizio Conte (Lega) non ha dubbi: «La festa di San Marco, all'interno di un calendario promosso dall'Assessorato all'Identità veneta, ha priorità sulla Liberazione», mentre per il primo maggio «dovrebbe esserci un almanacco che riporta la festa del lavoratore tutti i santi giorni». Conte rilancia la polemica politica: «Non si sono fatti aspettare gli strali politici strumentalizzanti come quello del sindaco di Solesino. E' offensivo e miope questo attacco in pieno allineamento con lo stile politico di Bersani».

Nessun commento:

Posta un commento