martedì 18 gennaio 2011

Piva con Este e il suo territorio

ESTE. Il cruccio? Non poter percorrere con la propria bicicletta le piste ciclabibili che portano alle frazioni. Gli obiettivi futuri? Interventi per la mobilità debole, la creazione di un superComune, la ricerca di partner per la realizzazione della bretella ovest e l’allontantamento degli impianti Sesa dai centri abitati.
E’ un Giancarlo Piva conscio dei limiti del passato e fiducioso sulle possibilità del futuro quello intervistato venerdì sera dal direttore del mattino Omar Monestier. Nel presentare la coalizione che sosterrà la sua nuova candidatura a sindaco (Pd, Civiche d’Este, Sel e civica Arcobaleno, Idv), Piva ha tracciato un bilancio del proprio mandato, gettando le basi per la prossima campagna elettorale.

Sindaco al centro. Tra i limiti al mandato di Piva, Monestier ha sottolineato l’evidenza di un governo «sindaco-centrico» che ha oscurato le figure dei vari assessori. «Io lo ritengo un fatto positivo - ha risposto Piva -. A differenza delle vicine amministrazioni, come Monselice, a Este non ci sono state voci uscite dal coro».
Impegni futuri. «Vogliamo trasformare Este in città vasta, portando avanti l’ipotesi della fusione di Comuni nell’orbita della nostra città. Penso poi al raddoppio del parcheggio di via Isidoro Alessi e alle realizzazione di nuove piste ciclabili: il mio più grande cruccio resta di non aver fatto nuove piste verso le frazioni».
Monestier ha poi sottolineato la lunga attesa della bretella ovest: «Ricordo che la mia è stata l’unica amministrazione ad averne concordato almeno il tracciato - ha risposto Piva -. Ora servono 20 milioni per realizzarla: dobbiamo fare pressioni come stiamo facendo anche per la Sr 10».
Rotatorie. «Bisogna ammetterlo: nel proporre tutte queste rotatorie qualche errore è stato commesso», ha incalzato il direttore. «La premessa è che l’obiettivo era far rallentare auto e camion, e ci siamo riusciti. Purtroppo sono invece convinto del fatto che il materiale usato per questo opere sia stato scadente - confessa Piva - ma tutte le spese in più non hanno pesato nelle nostre casse, bensì in quelle delle ditte che hanno sbagliato. Faremo meglio in futuro», ha ironizzato il sindaco, raccontando sul tema anche una barzelletta. Tra i «mea culpa» di Piva c’è la mancanza di una seria viabilità alternativa alle strade cantierate. E ciò ha penalizzato i commercianti.
Cementifici e Sesa. «E’ un tema che va affrontato con più coraggio: nella riconversione dei cementifici stiamo ignorando il piano ambientale del Parco Colli - ha sottolineato Piva - La crisi economica ha messo il paraocchi a qualcuno». E sulla Sesa: «Siamo stati i primi a metterla in discussione. Il compostaggio va spostato di almeno 700 metri. E poi vogliamo triplicare il capitale sociale della società, portandolo a 15 milioni».

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